È stato un confronto schietto, emozionante e pieno di significato quello che stamttina, nel pieno del rispetto delle norme anticovid, si è svolto nell’aula Borsellino del Ferraris Pancaldo tra la comunità scolastica dell’istituto tecnico savonese e l’Onorevole Lucia Azzolina, ex ministro dell’istruzione. All’incontro ha partecipato anche il dirigente scolastico provinciale, Alessandro Clavarino, sempre vicino alla scuola.
La voglia di mettersi a nudo da parte dei ragazzi, dei docenti in un periodo così duro e di esprimere tutte le impressioni negative e positive che emergono in un anno di pandemia raccontano quanto sia necessario, contingente e fondamentale la relazione interpersonale che con la didattica integrata si è persa.
“Ho fatto il ministro in un momento difficile e infelice della storia della Repubblica e non ho avuto il tempo di operare e di fare il ministro senza mascherina. – ha detto la Azzolina nel suo intervento introduttivo –. Quando mi sono trovata di fronte alla decisione di chiudere le scuole la prima cosa che ho pensato è stata come avrei operato io da insegnante per evitare di lasciare gli studenti da soli. La DAD – prosegue l’onorevole – all’inizio è stata pensata come uno strumento limitato nel tempo, per mantenere il collegamento tra studenti ed insegnanti e non immaginavamo che sarebbe durato per mesi”.
Ogni intervento dei ragazzi ha evidenziato quanto desiderio ci sia nella voglia di essere ascoltati, nella volontà di incontrarsi, di stare insieme e la scuola, grazie ai laboratori, diventa quanto mai indispensabile nel fornire quell’interazione di cui sentono tanto il bisogno.
Anche i docenti che sono protagonisti attivi, assieme ai ragazzi, hanno manifestato tutte le difficoltà di vedere nella carcerazione dei volti in uno schermo l’impossibilità di cogliere tutto il linguaggio non verbale che si può osservare solo stando in presenza.
Il tratto che emerge da quest’incontro è che la scuola, deve essere vista nella sua dimensione di comunità, di relazione, dove la parola è potentissima e per questo motivo si avverte la necessità di superare la logica della Didattica a distanza per riprendere la dimensione relazionale.
“La pandemia è un moltiplicatore di problemi, di opportunità e di sofferenza – ha dichiarato nel suo intervento il dirigente scolastico Alessandro Gozzi- La scuola italiana dovrà trovare una sintesi intelligente tra il pensiero digitale e quello analogico, smarcandosi da questa overdose indotta di digitale, io sogno una scuola dove sul tavolo dei ragazzi ci sia un ipad accanto ad una penna e un quaderno, dove la creatività e la fantasia siano al centro dell’azione educativa.
Secondo Alessandro Clavarino: “La scuola è importante per lo sviluppo delle idee, soprattutto grazie ai mezzi che vengono utilizzati. Una scuola aperta, con decine di laboratori periodicamente rinnovati, all’avanguardia si riflette nel presente e si prepara al futuro. Inoltre il Ferraris Pancaldo è anche un istituto tecnico che fornisce un’educazione post-secondaria grazie al corso ITS, una opportunità che occorre sfruttare di più e far conoscere”
“La scuola è vita ed è il luogo che ti dovrebbe dare le ali per accedere al futuro. – ha concluso la Azzolina -. Le famiglie si sono rese conto di quanto sia importante la scuola, e soprattutto di quanto lavoro ci sia dietro al mestiere dell’insegnante”.
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